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La costituzione del Servizio

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La prevenzione nelle industrie a rischio di incidente rilevante che si esplica attraverso l'attuazione delle norme regolamentate dal D.Lgs. 334/99 e delle modifiche introdotte con il D.Lgs 238/05 (vedi allegati), è di grande importanza nella regione Sicilia: infatti nell'isola sono presenti stabilimenti, depositi e raffinerie capaci di trattare annualmente quasi 100 milioni di tonnellate di prodotti petroliferi e chimici.
Le industrie italiane considerate a rischio di incidente rilevante, sono censite dal Ministero dell'Ambiente che ha predisposto uno specifico "Inventario Nazionale degli Stabilimenti suscettibili di causare incidenti rilevanti". Nel 2005, il Ministero dell'Ambiente ha inserito in questo particolare inventario nazionale 70 industrie in attività nella regione siciliana; di queste ben 34 sono state classificate ad alto rischio di incidente rilevante (aggiornamento ottobre 2005).
A seguito della pianificazione degli anni 50 dell'ASI e della Cassa per il Mezzogiorno, le aree più critiche a rischio chimico sono oggi concentrate nel settore sud-orientale dell'isola: il polo industriale realizzato nel breve tratto di costa che va da Siracusa ad Augusta possiede una delle più elevate concentrazioni di impianti chimici e raffinazione esistenti in tutta Europa.
La presenza di questo alto numero di stabilimenti a rischio di incidente rilevante nel territorio siciliano non è stato un deterrente per lo sviluppo urbano: quasi tutti gli stabilimenti sono limitrofi a centri urbani densamente abitati che possono essere gravemente colpiti dalle conseguenze degli scenari incidentali.
Inoltre l'esigenza dei gestori di localizzare gli stabilimenti in territori ben forniti di risorse idriche (per trattare un litro di petrolio abbisognano circa 25 litri di acqua) e con agevoli sbocchi a mare per consentire un continuo interscambio di prodotti grezzi e di prodotti trattati, ha fatto sì che i principali stabilimenti petrolchimici siciliani siano stati realizzati in aree ambientalmente rilevanti o nelle loro immediate vicinanze.
L'attuazione in Sicilia delle norme del D.Lgs 334/99 riguardano, quindi, sia la salute di una parte della popolazione siciliana numericamente rilevante e sia la tutela di ampie zone del suo territorio regionale: con la recente modifica legislativa introdotta dal D.Lgs 238 del 21 settembre 2005 al comma 2 dell' art.20 del D.Lgs 334/99 la Protezione Civile assume un ruolo rilevante nel coordinamento dei soccorsi e nella attuazione dei Piani di Emergenza Esterna.
L'Assessorato della Presidenza della Regione Siciliana, con D.D.G. n. 1178 del 25 Novembre 2005, ha istituito presso il Dipartimento Regionale della Protezione Civile, il Servizio Rischi Ambientali ed Industriali, con sede in Siracusa, Via delle Carceri Vecchie n. 36: al nuovo Servizio del DRPC sono state assegnate le competenze: "previsione e prevenzione dei rischi di natura ambientale, sanitaria , veterinaria , industriale, tecnologica nucleare e antropica-psicologia delle catastrofi- pianificazione di emergenza correlata ai rischi di competenza e linee guida per i piani di emergenza- attivazione ed interventi di emergenza".
Le attività del Servizio Rischi Ambientali ed Industriali relativamente alla problematica del rischio industriale sono espletate sia con la partecipazione alle commissioni tecniche indette dalle Prefetture regionali per la redazione dei PEE sia con la creazione di una banca dati regionale degli stabilimenti a rischio rilevante e sia con la predisposizione di un Sistema Informativo Territoriale riferito al Polo Industriale di Priolo Gargallo.