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Attività per la mitigazione del Rischio incendi di interfaccia

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Questa sezione del sito del DRPC è dedicata prevalentemente all'attività di Pianificazione Comunale di Emergenza e contiene, oltre alla normativa e ai documenti relativi al Rischio Incendi, la descrizione e il monitoraggio delle attività in corso.

- Emergenza Incendi 2007
- Le aree colpite
- Le forze in campo
- Il gemellaggio tra le forze del volontariato delle regioni
- Attività 2008 per la mitigazione del rischio incendi di interfaccia

 



Emergenza Incendi 2007

Durante l'estate del 2007 la Sicilia è stata interessata da numerosissimi incendi concentrati in gran parte in tre periodi di tempo in cui si sono verificate condizioni di elevate temperature, superiori ai 40 gradi, e condizioni di vento favorevoli alla rapida propagazione.
Dal 24 al 27 giugno sono state maggiormente colpite le province di Palermo, Catania, Siracusa e Ragusa; la temperatura ha raggiunto punte di 46 gradi. Gli incendi che si sono verificati in quei giorni hanno provocato danni a decine di abitazioni e alle infrastrutture e contestualmente si sono registrati fenomeni di black-out dell'energia elettrica nelle aree metropolitane sia per sovraccarico che per guasti agli impianti. La forte ondata di calore è stata anche la concausa di decessi di anziani.
Dal 23 al 25 luglio l'area maggiormente interessata è stata la periferia della città di Messina.
Dal 21 al 25 agosto sono state maggiormente colpite le province di Palermo, Messina, e poi Enna, Caltanissetta e Catania; si sono registrate temperature medie oltre i 40 gradi e forti venti dal quadrante sud e da maestrale. Gli incendi che si sono sviluppati in quei giorni hanno provocato la morte di 5 persone nel Comune di Patti oltre che gravi danni alle infrastrutture, al patrimonio edilizio pubblico e privato e al patrimonio naturalistico di flora e fauna.



Le aree colpite

Le aree percorse dal fuoco in Sicilia da giugno ad agosto ammontano presuntivamente e complessivamente a circa 35.000 ettari pari ad una superficie di 350 kmq. Sono stati interessati oltre 200 comuni dell'Isola sui 390 complessivi. Nessun territorio provinciale è stato risparmiato all'eccezionale ondata di eventi.
Le aree interessate dagli incendi, spesso abbandonate, incolte e prossime ai centri urbani, erano coperte in piccola parte da boschi e in gran parte da vegetazione arborea ed arbustiva, macchia mediterranea e pascoli.
È stato inoltre colpito tutto un tessuto urbanizzato ed infrastrutturato che si compenetra con le aree incolte e arborate con elevato carico combustibile in cui si sono generati i cosiddetti incendi di interfaccia, a cui generalmente consegue un ampio e difficoltoso intervento di spegnimento e un quadro di danni esteso alle infrastrutture idriche, agli edifici e alla viabilità.
Quanto accaduto in Sicilia nella stagione estiva, per numero, tipologia ed estensione degli incendi e danni causati, costituisce un evento calamitoso di portata ineguagliata nell'Isola, almeno negli ultimi cento anni, ed impone una seria ed approfondita analisi per comprendere quanto sia stato eccezionale il fenomeno, se i cambiamenti climatici ne siano concausa, e se sia destinato a ripetersi.



Le forze in campo

Le attività in campo per fronteggiare il fenomeno degli incendi in Sicilia vedono coinvolti lo Stato, con le strutture dei Vigili del Fuoco, le Prefetture, le Forze dell'Ordine ed il Dipartimento della Protezione Civile, la Regione Siciliana, con il proprio Corpo Forestale ed il Dipartimento Foreste e l'Azienda Demaniale, il Dipartimento Regionale della Protezione Civile, il SUES 118, oltre alle Associazioni del Volontariato, le Province ed i Comuni.
Durante l'emergenza incendi nell'estate 2007 sono state impiegate complessivamente le seguenti forze e risorse (per un maggiore dettaglio si invita a consultare la Relazione incendi 2007 pubblicata in questo sito nella sezione Documenti):

Dipartimento della Protezione Civile: attraverso il COAU ha seguito gli eventi ed ha inviato fino a n. 8 Canadair per giorno;
Vigili del Fuoco: 3000 uomini (operativi su n. 4 turni), 150 mezzi antincendio (69 APS, 64 ABP, 12 mezzi speciali), 2 elicotteri;
Corpo Forestale Regionale: 1000 uomini del corpo forestale, 6000 lavoratori stagionali per antincendio (2000 su tre turni); 84 distaccamenti forestali, 186 torrette di avvistamento, circa 270 mezzi AIB; 120 postazioni ciascuna con una squadra di 7 persone, 8 elicotteri;
Volontariato Regionale di protezione civile: 1000 uomini a vario titolo, 20 mezzi antincendio, 900 mezzi vari;
Protezione civile Regionale, Provinciale e Comunale: 1500 uomini, 50 mezzi vari;
Forze dell'Ordine (Carabinieri, Polizia di Stato, Guardia di Finanza): 5000 uomini;
SUES 118 e sanitari: 500 uomini.
 



Il gemellaggio tra le forze del volontariato delle regioni

La scorsa estate, si è dato avvio in Sicilia ad una iniziativa che ha visto impegnate le Regioni Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna e la Provincia Autonoma di Trento insieme alle Associazioni di Volontariato Siciliane, in un'attività di gemellaggio finalizzato alla prevenzione del rischio incendi nel territorio della Provincia di Trapani, in particolare presso Monte Erice e Riserva dello Zingaro, teatro negli anni passati di incendi di vasta entità.
Dal 9 luglio al 1 settembre, il Comune di Custonaci (Tr), ha ospitato un campo base con oltre un centinaio di volontari, a rotazione settimanale, che hanno garantito le attività di avvistamento e primo intervento di spegnimento degli incendi, non soltanto nei territori sopra citati, ma anche in diverse zone della provincia di Trapani, come Castellammare del Golfo, Paceco, etc. L'attività di presidio è stata altresì completata con interventi di formazione effettuati dai volontari del Trentino Alto Adige.
Inoltre, nella Regione, le Province Regionali di Agrigento e Trapani hanno organizzato, in convenzione, attività di avvistamento incendi che hanno consentito, nel proprio territorio, una diminuzione degli interventi antincendio.
 



Attività 2008 per la mitigazione del rischio incendi di interfaccia

A seguito degli eventi calamitosi nel mese di agosto del 2007 il Presidente del Consigli dei Ministri ha dichiarato lo Stato di Emergenza per le regioni dell'Italia meridionale colpite dagli incendi e ha emanato l'Ordinanza P.C.M. n. 3606/2007 - Disposizioni urgenti di protezione civile dirette a fronteggiare lo stato di emergenza in atto nei territori delle regioni Lazio, Campania, Puglia, Calabria e della regione Siciliana in relazione ad eventi calamitosi dovuti alla diffusione di incendi e fenomeni di combustione -.
Il Capo Dipartimento della Protezione Civile, dott. Guido Bertolaso, è stato nominato Commissario Delegato per il superamento dell'emergenza con il compito di realizzare alcuni primi interventi urgenti, come il soccorso della popolazione e la rimozione delle situazioni di pericolo, nonché di fronteggiare i danni causati del fuoco, con la collaborazione dei Presidenti delle Regioni e dei Prefetti delle province interessate.
L'OPCM prevede che i Sindaci dei Comuni predispongano i Piani Comunali di Emergenza tenendo conto prioritariamente delle strutture maggiormente esposte al rischio di incendi di interfaccia anche sulla base del catasto dei soprassuoli già percorsi dal fuoco e degli indirizzi regionali.
Lo Stato (DPC e Prefetture), la Regione (DRPC e Corpo forestale Regionale) e le Province sono attualmente impegnati, con un notevole sforzo organizzativo, per supportare i Comuni nella rapida redazione dei Piani di Emergenza e nella organizzazione di efficaci modelli d'intervento relativi al rischio incendi d'interfaccia.