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Un Patto con i giovani imprenditori siciliani per rilanciare l¿Isola

Un Patto con i giovani imprenditori siciliani per rilanciare l'Isola

Un "patto generazionale" che favorisca la sostenibilità, la solidarietà e la formazione attraverso un piano per le infrastrutture che coinvolge imprese e pubblica amministrazione. A sottoscriverlo, nel corso dell'incontro "Una impresa a Statuto speciale" organizzato a Catania da Confindustria Giovani, sono stati il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, il presidente dei giovani industriali siciliani Vero La Rocca e il viceministro per le Infrastrutture e i Trasporti Giancarlo Cancelleri.
"Il confronto con gli operatori economici - ha spiegato il governatore Musumeci - è sempre una ricchezza sia per chi sta dalla parte della produzione, sia per chi deve creare le condizioni affinché un imprenditorie possa investire e realizzare i propri progetti. Abbiamo il dovere di accostarci con umiltà a chi vive ogni giorno in trincea e quella siciliana è una delle trincee più difficili e sofferte. Oggi abbiamo sottoscritto un patto con i giovani imprenditori e i patti, quando si sottoscrivono, vanno rispettati".
L'obiettivo è quello di fare in modo che sempre meno giovani siciliani siano costretti a lasciare la propria terra per cercare fortuna fuori. Questi i tre punti del patto proposti dai Confindustria Giovani: imprese sostenibili (non è più possibile pensare a una impresa scissa dal rispetto dell'ambiente); giovani che assumono giovani (solidarietà generazionale significa under 40 che si impegnano ad assumere under 40 con un taglio del cuneo fiscale); formazione 4.0 (i giovani imprenditori sono a disposizione del Ministero dell'Istruzione e delle Università al fine di costruire programmi di studio che rispondano alle esigenze di mercato).
A questi punti, la pubblica amministrazione risponde con tre obiettivi: un piano choc per le infrastrutture (occorre un impegno concreto affinché il capitolo infrastrutture, materiali e immateriali, venga inserito tra le priorità del Paese); pubblica amministrazione 4.0 (qualsiasi sforzo una impresa possa fare per stare sul mercato è reso nullo da una pubblica amministrazione inefficiente e inefficace); un welfare sostenibile (occorre garantire un piano reale d'inclusione sociale).