Coronavirus, arrivano nuovi medici e infermieri in Sicilia
15 marzo 2020
Hanno risposto già in più di 600 infermieri e oltre 50 medici all'arruolamento straordinario della Regione per fronteggiare l'emergenza Coronavirus in Sicilia. I bandi e le graduatorie restano comunque aperti, pertanto è possibile prevedere un ulteriore incremento di nuovo personale sanitario immesso in servizio nelle Aziende del Sistema sanitario regionale.
"E' una prima significativa risposta - dice il governatore siciliano Nello Musumeci - che ci permette di rafforzare la linea dell'emergenza. La Regione si è mossa, da subito, per provare ad anticipare l'avanzata del virus, attraverso una serie di importanti misure come le procedure di reclutamento di nuovo personale sanitario. E' un momento difficilissimo in cui tutti devono fare la propria parte: ogni singolo cittadino è chiamato al dovere del rispetto delle regole, anche a tutela dei tanti professionisti impegnati in corsia che, come tutti, a casa hanno famiglie e affetti".
L'assessorato della Salute, guidato da Ruggero Razza, ha immediatamente adottato una direttiva per avviare alcune significative azioni finalizzate a un celere reclutamento del personale medico e sanitario necessario a fronteggiare l'emergenza. In particolare, oltre al recepimento di tutte le disposizioni in deroga all'ordinaria modalità di contrattualizzazione, sono state individuate due Aziende capofila regionali per bandire avvisi di disponibilità e bandi di concorso: per il personale medico, con particolare riferimento ai medici specializzandi e ai giovani professionisti, se ne sta occupando il Policlinico di Messina. Per gli infermieri e i professionisti di supporto sanitario (Oss e ausiliari) sarà l'Asp di Palermo.
Le due Aziende hanno avviato subito le procedure, pubblicando i seguenti bandi e avvisi di disponibilità: personale infermieristico (già concluso); personale medico (aperto); Oss (si concluderà il 17 marzo).
Per quanto riguarda i controlli dei passeggeri in arrivo in Sicilia, l'assessore alla Salute, Ruggero Razza, ha presieduto un vertice a Messina (al quale è intervenuto telefonicamente anche l'assessore alle Infrastrutture Marco Falcone), a cui hanno preso parte, tra gli altri, il capo della Protezione civile regionale Calogero Foti, il comandante del Nucleo operativo del Corpo forestale regionale Luca Ferlito, i rappresentanti del management delle Aziende sanitarie messinesi e i vertici delle società che si occupano dei trasporti marittimi.
Nella città dello Stretto sono stati, infatti, intensificati i controlli, anche da parte della Regione, per chi giunge dal Nord in treno o con le navi.
"Chi arriva in Sicilia - spiega Razza - deve restare a casa e comunicarlo immediatamente alle autorità competenti. Per rispetto dei medici, degli operatori sanitari e di pubblica sicurezza e per contenere il contagio del coronavirus".
Per ottimizzare le operazioni di controllo, è stato stabilito di fornire, già a Villa San Giovanni, i moduli di censimento Coronavirus, che verranno poi riconsegnati al Corpo forestale al momento dello sbarco in Sicilia, dove proseguiranno, comunque, le verifiche sanitarie su automobilisti e passeggeri. Chi dovesse presentare sintomi riconducibili al Covid-19 sarà accompagnato in ambulanza presso un presidio ospedaliero oppure, se dovesse viaggiare in auto, verrà scortato dagli uomini della Forestale.
"Quello che ci conforta su questi rientri - ha aggiunto Razza - è che se trentamila cittadini hanno voluto registrarsi sul portale della Regione è perché intendono rispettare le regole. Dopo il 3 aprile vedremo quali sono stati i primi effetti di questo rigore. Le misure di pubblica sicurezza competono allo Stato - prosegue - e il dialogo tra la Regione e lo Stato è molto intenso anche in queste ore. Facciamo appello ai cittadini: chi deve ritornare in Sicilia lo faccia solo se indispensabile. Se non ci sono ragioni di indispensabilità, già ora il decreto del presidente del Consiglio dei ministri obbliga alla permanenza presso il proprio domicilio".
Proprio da oggi è partito un controllo più serrato, come disposto dalla Regione.
"Ci saremmo aspettati qualche verifica in più - aggiunge Razza - lo invochiamo da settimane, ecco perché il presidente Musumeci parlava della necessità di intensificare i controlli nei porti, gli aeroporti, nelle stazioni ferroviarie. C'è la necessità di far capire a tutti che chi arriva in Sicilia deve rimanere a casa e avvisare l'autorità sanitaria, a questo serve il filtro che è in atto. Nelle prossime ore, anche con le autorità dello Stato, vedremo quali altre iniziative assumere. Mentre io sono qui - sottolinea l'assessore - il presidente Musumeci sta interloquendo con i ministri Boccia e De Micheli con l'obiettivo di aumentare al massimo i controlli. Ci attendiamo da parte di tutti i cittadini un contributo a questa fase importantissima".
In mattinata il presidente della Regione Nello Musumeci aveva sentito e concordato con il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese e con il prefetto di Messina Carmela Librizzi le urgenti iniziative per i necessari controlli sanitari sulle centinaia di passeggeri in arrivo dal Nord.
"Ho anche dato disposizione ai servizi sanitari regionali, d'intesa con l'assessore Ruggero Razza, ed alla nostra Protezione civile - ha detto Il governatore - di verificare la provenienza dei passeggeri e il loro stato di salute. Intanto ho allertato le nostre guardie del Corpo forestale, che stanno convergendo su Messina. Serve la prudenza e la collaborazione di tutti, specie di chi è in arrivo. Non possiamo vanificare lo sforzo ed il sacrificio che sta compiendo in questi giorni la comunità siciliana".