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Rifiuti nucleari in Sicilia, Musumeci convoca il governo regionale

Rifiuti nucleari in Sicilia, Musumeci convoca il governo regionale

7 gennaio 2021

«Siamo pronti a dimostrare che l'individuazione dei quattro siti siciliani che dovrebbero ospitare i rifiuti radioattivi è scelta che possiamo confutare. Già per domani pomeriggio ho convocato la Giunta di governo che darà mandato ad un gruppo di esperti - che prevede anche il coinvolgimento delle quattro Università siciliane - di predisporre un dossier che evidenzi la superficialità dei criteri utilizzati dal Ministero per l'Ambiente nella scelta dei siti. La Sicilia, per la sua vocazione, specificità e condizione ha bisogno di ben altro».

Lo ha affermato il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, intervenendo in diretta a "Dentro i fatti", su TgCom24, a proposito della mappa nazionale dei siti di possibile stoccaggio di scorie radioattive diffusa ieri che contempla l'istituzione dei depositi a Trapani, Calatafimi-Segesta, Castellana Sicula - Petralia Sottana e Butera.

«Abbiamo elementi tecnici inoppugnabili per contestare questa scelta, in contrasto con tutti gli indicatori fisici, sociali, economici e culturali dell'Isola e lo faremo anche con il coinvolgimento dei Comuni interessati, che condividono le nostre preoccupazioni. La Sicilia - ha aggiunto Musumeci - anche per la sua alta vulnerabilità sismica e per la disastrosa condizione della viabilità interna, su cui la Regione non ha competenza diretta, non può permettersi né di ospitare né di trasportare rifiuti nucleari. E se per le strade provinciali aspettiamo da due anni l'invio di un Commissario straordinario da Roma che avvii la manutenzione, per i rifiuti nucleari presenteremo al più presto una carta che illustri le criticità e faccia valere le nostre ragioni. Senza alzare la voce - ha concluso il governatore siciliano - perché più che manifestazioni e cartelli di dissenso servono in questo momento dati e pareri tecnici. Dimostreremo che, certamente per quanto riguarda la Sicilia, è stato preso un abbaglio».