Questa catena montuosa, parte dell'Appennino siciliano (formato, altresì, da Madonie e Peloritani), si estende per circa 70 km parallelamente alla costa settentrionale isolana. Elementi fortemente caratterizzanti del paesaggio naturale dei Nebrodi sono la disimmetria dei vari versanti, la diversità di modellazione dei rilievi, la ricchissima vegetazione e gli ambienti umidi. Alcuni siti rivestono di per sé particolare importanza per le proprie caratteristiche peculiari, costituendo entità uniche a volte essenziali per la struttura degli equilibri geologici ed ecologici generali: il Biviere di Cesarò, le Rocche del Crasto, il lago Tréarie, i boschi di Mistretta, Monte Pomiere, San Fratello e Mangalaviti sono alcuni di essi. La vegetazione, che è motivo fondamentale dell'istituzione del parco, è estremamente varia ed è suddivisa, come sull'Etna, in tre piani. Il primo, fino a mille metri, è suddiviso in più fasce, laddove le zone più basse sono destinate a coltivazione, le più alte caratterizzate da lecci, sugheri, euforbie, cerri. Cerri e lecci sono presenti anche nel piano successivo (fino a 1.400 m) insieme a boschi di faggio. Questi ultimi proseguono fino alla quota massima (1.847 m, Monte Soro). Infine aceri, frassini, alloro ed il tasso, rarità dei Nebrodi. Nel sottobosco, agrifoglio, biancospino, pungitopo e altri.