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BENEDETTO D'ACQUISTO, (Monreale, 1 febbraio 1790 - 7 agosto 1867)

Nato da una povera famiglia di popolani, non possedendo il patrimonio necessario per essere ammesso nel clero secolare, entrò, nel 1806, a far parte dell'Ordine dei Frati Minori Riformati presso il convento di Sant'Antonio a Palermo. Dopo gli studi brillanti, gli fu affidato l'insegnamento di filosofia presso il seminario arcivescovile. Nel 1844 vinse il concorso per la cattedra di Filosofia morale e Diritto naturale presso l'Università palermitana: fu una delle figure più importanti del pensiero siciliano del XIX secolo.
La sua elezione ad arcivescovo di Monreale, avvenuta nel 1858, risulta significativa perché conferma una tendenza di quegli anni a non nominare solo presuli di origine aristocratica. Inoltre la figura di questo vescovo-filosofo è fra quelle che si distinguono per essere state ben disposte nei confronti del processo rivoluzionario e unitario. Mentre all'inizio della rivoluzione egli aveva scritto a Francesco II per compiacersi delle vittorie delle sue truppe, in seguito mutò atteggiamento. Sembrerebbe persino che quando i Mille giunsero nella diocesi guidata dal colto presule francescano, questi, venuto incontro a Garibaldi, gli suggerisse di desistere dall'idea di attaccare Palermo passando per Monreale, che era fortemente presieduta dall'esercito borbonico, e gli indicasse al contempo una via più sicura. Dopo la liberazione della capitale, D'Acquisto si recò assieme al Capitolo della cattedrale a benedire la simbolica distruzione della fortezza di Castellammare.
Per il suo comportamento, il presule, benché fatto oggetto di talune intemperanze da parte dei rivoluzionari, venne premiato da Vittorio Emanuele II con la commenda di San Maurizio.
Di lì a poco, però, l'apprezzamento del nuovo Stato unitario nei confronti dell'arcivescovo di Monreale sarebbe mutato tragicamente in diffidenza. I benedettini di Monreale, nel 1866, per effetto della legge che sopprimeva le corporazioni religiose, dovettero lasciare il loro monastero.
Il D'Acquisto, ritenuto coinvolto nell'insurrezione palermitana del 1866 a cui fu subito attribuita un'ispirazione clerico-borbonica, fu detenuto in carcere per diversi giorni. Da quell'esperienza pare che la salute dell'arcivescovo uscisse assai provata, ma questo non gli impediva di scendere fra il popolo a prestare il suo conforto durante l'epidemia di colera del 1867. Ammalatosi anche lui di quel morbo, morì il 7 agosto dello stesso anno.

M.L.


Principale bibliografia di riferimento:

- D'Acquisto B., Cognizione della verità. Economia del disegno di Dio nella creazione dell'uomo, a cura di Francesco Armetta, Caltanissetta, Sciascia, 2000;
- Schirò G., Memoria e pastorale. I. L'Archivio storico diocesano di Monreale, Palermo 2007; II, Archivio storico del duomo di Monreale e di altre matrici e istituzioni ecclesiastiche dell'Arcidiocesi di Monreale, Palermo 2008.