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Lettera di Garibaldi a Michele Landi

Da Il generale Francesco Landiun ufficiale napoletano dai tempi napoleonici al Risorgimento, di G. Landi, in  Rassegna storica del Risorgimento,  XLVII (1960), p. 354.

 «Caprera il 1 novembre 1861
Mio caro Landi,
Ricordo di aver detto nel mio ordine del giorno di Calatafimi, che non avevo veduto ancora soldati contrari combattere con più valore, e le perdite da noi sostenute in quel combattimento lo provano bene.
Circa i quattordicimila ducati ricevuti dal vostro bravo Genitore in quella circostanza potete assicurare gl'impudenti giornalisti che ne insultano la memoria che 50 mila lire era il capitale che corredava la prima spedizione in Sicilia e che servirono ai bisogni di quella non a comperare generali.
Sorte dei Tiranni! Il Re di Napoli doveva soccombere! Ecco il motivo della dissoluzione del suo esercito. Ma vostro padre a Calatafimi e nella sua ritirata su Palermo, fece il suo dovere da soldato.
Dolente su quanto avete perduto, vogliate presentarmi alla vostra famiglia come un amico, e credetemi con affetto

Vostro Giuseppe Garibaldi».