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Il tradimento di Landi

Da "La Civiltà Cattolica", anno duodecimo, vol. X, s. IV, pagg. 278-279.

 «Si legge nei giornali francesi un bel tratto che riguarda il tradimento del generale Landi. Un suo servitore si presentò a Napoli al banco di S. Spirito per farsi pagare una polizza di quattordici mila ducati. Il cassiere l'esamina, e dice - Non vi pago se non viene di persona il vostro padrone - Il Landi si reca al banco; e il cassiere gli domanda, onde avesse quella polizza? Il Generale risponde, ch'egli non aveva nissun diritto di domandarlo; che la polizza dovea pagarsi a vista, ed egli non dovea cercar altro. Il cassiere gli rispose secco - O voi manifestate chi vi diede quella polizza, o voi non uscite di qui che per balzare in carcere; imperocché la polizza è falsa. Allora il Landi allibito dichiarò, che l'ebbe in Sicilia di mano del Garibaldi: e così il traditore fu pagato di quella moneta che meritava. Fu tanta l'ira e la vergogna del Landi, che pochi giorni appresso morì di crepacuore. Vedi come si conquista l'Italia! Coi traditori e coi falsari».