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10-NOV-2020 - GRAMMICHELE (CT) LA REGIONE RESTAURA IL IL FONTE BATTESIMALE DELLA MATRICE

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L'ASSESSORE SAMONÀ: "A MONTE DELLA VALORIZZAZIONE TURISTICO-CULTURALE C'È LA CURA E LA MANUTENZIONE DEL NOSTRO PATRIMONIO"

Il Fonte Battesimale della Chiesa Madre e l'affresco che raffigura il Battesimo di Gesù custoditi all'interno della Chiesa Madre di Grammichele (CT), dedicata a San Michele Arcangelo, verranno restaurati grazie ad un intervento dell'Assessorato dei Beni Culturali.
A darne notizia l'assessore dei Beni Culturali e dell'Identità Siciliana, Alberto Samonà che evidenzia "l'importanza di intervenire per la conservazione dei beni culturali della nostra Regione in quanto, oltre che espressione artistica, rappresentano anche elementi identificativi delle comunità che intorno a quei beni hanno costruito la loro identità e memoria".
Quello della salvaguardia e della valorizzazione del patrimonio regionale è un tema molto caro al Governo regionale e all'assessore Samonà per il quale "la manutenzione e la buona tenuta del nostro patrimonio è preliminare a qualsiasi ragionamento sulla valorizzazione e la messa a reddito del patrimonio culturale della Sicilia".
"La cultura - precisa l'assessore Samonà - è una voce significativa del PIL regionale sulla quale dobbiamo puntare consapevoli che la prima forma di economia è quella legata alla buona tenuta del nostro patrimonio ed è sostanziale se vogliamo rendere attrattive le nostre città".

L'intervento di restauro sarà seguito dalla Soprintendenza dei Beni Culturali di Catania che seguirà anche l'affidamento dei lavori attraverso gara d'appalto.
Sia il Fonte Battesimale che l'affresco sono databili al XVIII secolo e si trovano collocati all'interno dell'ultima cappella della Chiesa. L'affresco con le figure di Gesù e San Giovanni Battista è stato scoperto durante i lavori di restauro del 2004.
La Chiesa - completamente distrutta dal terribile terremoto del 1693 - è stata ricostruita sulle rovine del precedente tempio dedicato a Santa Caterina d'Alessandria, vergine e martire, alla quale era stata dedicata una cappella nella Chiesa Madre e che era la patrona dell'antica cittadella di Occhiolà, come era chiamata un tempo Grammichele. La nuova città, ricostruita dopo il terremoto su un'originalissima pianta esagonale, che è unica in Sicilia e ancora oggi oggetto di studio, dedicò il nuovo tempio anche a San Michele Arcangelo che contrastò il male del terremoto e che oggi protegge, insieme a Santa Caterina, la vita della comunità. Il nuovo protettore, infatti, venne invocato dalla popolazione per esorcizzare il terremoto che, secondo la credenza popolare, era provocato dal demonio che solo San Michele poteva tenere fermo, schiacciandogli la testa.