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SICILIA-SPAGNA: Come potenziare gli investimenti bilaterali

SICILIA-SPAGNA: Come potenziare gli investimenti bilaterali

Partire dalla Sicilia per avviare un ciclo di incontri e presentare agli imprenditori italiani una nuova norma, appena approvata in Spagna, che prevede un supporto economico fino a 200 mila euro alle imprese straniere, intente a investire nel paese iberico in ricerca di sviluppo, con un bando aperto fino al 22 luglio.
È stato questo l'obiettivo dell'evento, organizzato dalla Camera di commercio ufficiale di Spagna in Italia, "Sicilia-Spagna: rapporti commerciali e opportunità", che si è svolto il 4 luglio a Palazzo d'Orleans, alla presenza del presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci; l'ambasciatore di Spagna in Italia, Alfonso Dastis; il vicepresidente della Camera ufficiale di Spagna in Italia, Gianluca Landolina e il segretario generale, Yolanda Gimeno.
"Gli scambi di conoscenze e il consolidamento dei rapporti - ha dichiarato il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci - rappresentano una straordinaria opportunità di crescita per le imprese siciliane. Il mio governo lavora a fianco delle imprese siciliane e per il nostro territorio. Gli interessi reciproci tra Sicilia e Spagna possono essere compatibili tra i due Paesi che hanno tante affinità, non solo economiche, ma anche culturali".
Turistico, vinicolo, ma soprattutto agricolo: ecco i settori sui quali investire secondo i dati forniti dalla Italian trade agency, diffusi ieri dalla Camera di commercio spagnola, che certificano la Spagna, come primo fornitore e il nono cliente della Sicilia nel 2018, con un giro d'affari che supera il milione di euro all'anno.
Potenziare gli investimenti bilaterali, quindi, puntando sulla Spagna come hub strategico sul mercato, in quanto 14esima potenza economica più forte al mondo, con 46 milioni di consumatori e un flusso turistico pari a 90 milioni di persone, nel 2017, che hanno fatto guadagnare al paese iberico il primo posto per proventi derivanti dal turismo in Europa e il secondo al mondo.
"La priorità - ha spiegato l'ambasciatore di Spagna in Italia, Alfonso Dastis - è riuscire a dare alle imprese siciliane e spagnole gli strumenti che consentano loro di confrontarsi ad armi pari con i concorrenti per conquistare insieme nuovi mercati. Non è realista pensare ancora che una singola nazione europea da sola possa competere con colossi come Usa, Russia, Cina - aggiunge - è giusto salvaguardare la propria identità che dà anche un valore aggiunto alle imprese, ma nell'ambito di una piena cooperazione fra gli Stati dell'Unione e servendosi dei finanziamenti che la Ue prevede per questo".
Punto fermo è stata la grande somiglianza tra i due mercati, in quanto anche in Spagna il 95 per cento delle aziende sono piccole e medie imprese, esattamente come in Italia: fondamentale elemento a favore delle prospettive di crescita e delle possibili riforme strutturali condivise.
Di tutto questo si è parlato anche alla presenza del consulente tecnico della Camacoes, Beatriz Pères Raposo.
"Con questa iniziativa - ha dichiarato il vicepresidente della Camera di commercio ufficiale di Spagna in Italia, Gianluca Landolina - noi creiamo una rete di rapporti all'insegna della massima concretezza, senza eccessive mediazioni e cercando anche di snellire la burocrazia che è un problema non solo per le imprese italiane, ma anche per quelle spagnole. La Sicilia, malgrado i dati pessimistici che vengono diffusi, cresce nell'import e nell'export e se le sue aziende si alleano con quelle spagnole per formare quella famosa massa critica hanno tutte le carte in regola per partire alla conquista di mercati importanti con la Cina e l'Africa".