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FELICE REGANO, (Andria, 5 giugno 1786 - 30 marzo 1861)

Abbandonò la carriera militare per consacrarsi sacerdote, il 16 luglio 1816. Il 25 giugno 1839 fu insignito del titolo di Dottore in Teologia, e il 2 settembre dello stesso anno venne nominato vescovo dal card. Emmanuele De Gregorio: prese possesso della diocesi catanese il 12 novembre 1839. Una certa ricostruzione agiografica, ma non necessariamente scorretta, lo vuole grande benefattore dei poveri, che in quegli anni andavano sempre più aumentando di numero in proporzione al forte aumento demografico che la città di Catania registrava. Pare che nei difficili anni in cui guidò la Chiesa locale (assistette ai rivolgimenti del 1848 e del 1860), Felice Regano avesse rifiutato la sua collaborazione alla polizia borbonica che gli chiedeva notizie circa alcuni presunti sovversivi, rispondendo a chi lo interrogava, con tono solenne: «Io sono il Pastore dei catanesi, non il poliziotto del governo».
E' un fatto sicuro, comunque, che seppe tenere la schiena dritta nei confronti del governo, cosa che gli venne riconosciuta in un articolo intitolato Il Clericato in Sicilia, apparso sul periodico palermitano L'Italia per gli Italiani il 29 giugno 1860, su sui si possono leggere queste parole lusinghiere: «E quando la Sicilia conobbe il coraggio civile dell'attuale eminente Vescovo di Catania, che osava respingere qualunque proposta si informazione del Luogotenente Generale e del Direttore di Polizia che riguardava la condotta dei candidati agli impieghi, i di cui coraggiosi rapporti si possono leggere in questa Segreteria di Stato, fummo lieti di rinvenire nell'episcopato un prelato così zelante che avesse potuto rendersi modello dei suoi servili colleghi».
La diocesi di Catania, che aveva subito consistenti smembramenti per la creazione delle nuove sedi episcopali di Piazza Armerina, Caltagirone e Nicosia, sotto l'episcopato di Regano, fu elevata al rango di arcidiocesi (4 marzo 1859). Il presule che era così divenuto arcivescovo, pare però non abbia mai voluto indossare il pallio, che adesso gli spettava. Intanto, sempre sotto la sua guida, l'arcidiocesi perdeva un altro pezzo della sua circoscrizione ecclesiastica, a vantaggio della diocesi di Acireale.
I suoi rapporti con il nuovo governo furono piuttosto tesi, ma sembra che l'arcivescovo fosse decisamente amato dal popolo. Morì il 30 marzo 1861: sul suo corpo esanime era posto quel pallio che egli rifiutò in vita, considerandolo forse solo un segno di vanagloria. Sulla sua sepoltura, in Cattedrale, fu scritto: «Mons. Felice Regano Arcivescovo 1786-1861. Padre dei Poveri».
 

M.L.

Principale bibliografia di riferimento:

- Iacono A., I Vescovi di Catania da San Berillo a oggi, Catania, 1994 pp 104-105.;
- Zito G. (a cura di), Archivio storico diocesano di Catania. Inventario, Catania, 1999.