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AGRICOLTURA - Musumeci: "Da due anni avviato un nuovo corso"

AGRICOLTURA - Musumeci: Da due anni avviato un nuovo corso


14 novembre 2019

Il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, insieme all'assessore all'Agricoltura Edy Bandiera e al dirigente generale del dipartimento Dario Cartabellotta, ha ricevuto a Palazzo Orleans una delegazione della Coldiretti, guidata dai presidenti nazionale e regionale Ettore Prandini e Francesco Ferreri. I rappresentanti dell'organizzazione di categoria hanno evidenziato al governatore alcune delle problematiche che affliggono il settore agricolo nell'Isola. Il presidente Musumeci ha illustrato le attività svolte dal governo in questi due primi anni di mandato.

«Ci vorranno almeno tre lustri - ha detto loro - per rendere la nostra agricoltura competitiva al pari delle altre Regioni Italiane. L'importante era avviare un nuovo corso e lo abbiamo già fatto. Auspico un clima di serenità nel confronto con la Coldiretti, così come c'è con tutte le altre organizzazioni di categoria».


GIOVANI
Il cosiddetto "Bando giovani", che la precedente amministrazione ha tenuto aperto per ben otto mesi, ha prodotto circa 4.600 domande che sono state oggetto di istruttoria e valutazione definitiva da parte del dipartimento Agricoltura. Nonostante i numeri e questa irrazionale dilazione dei tempi, lo scorso 9 agosto è stata pubblicata la graduatoria definitiva dei 1.625 giovani che, a differenza di quanto lamenta Coldiretti, sono in corso di insediamento grazie ai provvedimenti emessi dagli ispettorati dell'Agricoltura e ai 546 decreti in fase di registrazione presso la Corte dei conti. Se avessimo dato seguito all'ennesima proroga, sollecitata anche da Coldiretti, oggi non avremmo alcun decreto!

PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE
Abbiamo ereditato un Psr già in avanzata fase di impegno e di attuazione, composto da una serie di bandi poco, o per nulla, rispondenti alle necessità di aziende e agricoltori. Come quello della misura 4.1 sugli investimenti aziendali, con un tetto astronomico di spesa per progetto, pari a 5 milioni di euro per azienda, che ha prodotto 108 ricorsi al Tar a fronte di circa 100 progetti finanziati. Il governo Musumeci ha dato un impulso determinante per ridurre il contenzioso e la conflittualità con le imprese, per mettere in campo misure largamente attese dagli agricoltori, come biologico e viabilità rurale e per avviare la decretazione dei progetti. Il tutto per un volume complessivo di investimenti pari 800 milioni di euro, nel periodo tra maggio e ottobre 2019. La Sicilia si piazza nella media delle Regioni italiane con il 95 per cento del Programma già impegnato (oltre due miliardi di euro) e quasi settecento milioni di euro già erogati ai beneficiari, per una percentuale del 32 per cento. Sbloccate le erogazioni mensili, da parte di Agea, agli agricoltori con la cifra di 20 milioni di euro mensili. Nei primi dieci mesi di quest'anno, inoltre, sono stati pubblicati 18 bandi per oltre 133 milioni di euro e sono state approvate 13 graduatorie definitive, per 402 milioni di euro, e 9 graduatorie provvisorie per oltre 128 milioni di euro. Entro la fine dell'anno saranno emessi 6 nuovi bandi, per una dotazione finanziaria di circa 50 milioni di euro.

CONSORZI DI BONIFICA
Al momento dell'insediamento di questo governo, abbiamo trovato i Consorzi che versavano in una situazione debitoria pari a oltre 100 milioni di euro, tra accertato e debito potenziale derivante da cause in corso. Il governo Musumeci sta lavorando a un disegno di legge agile, che può essere approvato rapidamente e consentire di bloccare i pagamenti dei ruoli, non tutti dovuti. Nel frattempo, ha presentato una riforma organica, che attualmente si trova in Commissione all'Ars. Prevista, tra l'altro, l'assegnazione diretta agli agricoltori, l'ampliamento delle competenze dei Consorzi, l'incremento e il miglioramento del sistema irriguo, dalla captazione all'erogazione dell'acqua. E, ancora, la messa in liquidazione dei vecchi consorzi attraverso un fondo finanziato dalla Regione stessa: ciò consentirà al nuovo ente, che sarà messo nelle mani degli agricoltori, di essere privo di qualsiasi debito. Nel frattempo sono stati destinati 40 milioni per un rifacimento delle reti idriche.

EMERGENZA GHIRI PER NOCCIOLA
Pur nei limiti imposti dalla normativa e dai pareri dell'Ispra, è stato stilato uno specifico Protocollo operativo per la prevenzione dei danni nelle singole aziende. Un programma che prevede l'applicazione non solo di metodi ecologici, ma anche la possibilità di dare corso alla cattura e al trasferimento dei roditori in aree boscate distanti dai noccioleti a partire da marzo 2020. Contestualmente, sono state avviate le modifiche al Psr per consentire ai produttori di nocciole di accedere ad alcuni aiuti. Per ripristinare l'equilibrio biologico tra predatori e prede sono stati, inoltre, liberati dei rapaci, nelle aree dei monti Nebrodi. È in corso anche un'attività di raccolta dati sui danni, propedeutica alla richiesta di abbattimenti indolore, di cui si sta occupando l'Ufficio servizio per il territorio di Messina.

ZOOTECNIA
Il governo Musumeci ha previsto un "pacchetto zootecnia" di ben 70 milioni di euro per la conversione dei seminativi in pascoli (misura 10.1 c), per l'allevamento di razze animali in via di estinzione (misura 10.1 g) e per un serio programma di tutela e valorizzazione delle razze bovine siciliane (modicana, cinisara). La scelta è stata fortemente supportata a livello comunitario, perché la biodiversità animale e gli ambienti naturali dei pascoli (Nebrodi, Iblei, Madonie) hanno un forte appeal presso i consumatori soprattutto giovani e rappresentano un formidabile strumento di marketing per questi territori. È stata anche impressa un'accelerazione alla tanto attesa misura 16.1 riguardante l'innovazione nelle filiere zootecniche, per la quale è stata appena approvata la graduatoria provvisoria. Sono oltre 100 i progetti ammissibili a finanziamento.

BENESSERE ANIMALE E SICUREZZA
Dopo 3 anni, nel 2018, sono ripartiti i controlli funzionali degli allevamenti siciliani, da latte e da carne. Nello scorso settembre è stata avviata anche l'assistenza tecnica alle aziende grazie alla quale sarà possibile affiancare e sostenere gli allevatori per il miglioramento delle produzioni e della qualità dei prodotti. Da un anno, abbiamo coinvolto le organizzazioni di categoria (Cia, Coldiretti, Confangricoltura, Copagri) gli enti di ricerca e gli allevatori nella stesura dei disciplinari di filiera locale rispettivamente "Qualità sicura", già inoltrati all'Unione europea, per la relativa approvazione. Dal 2018 abbiamo lavorato anche sui sistemi di Qualità nazionale zootecnica, promuovendo i disciplinari di filiera locale rispettivamente del bovino da carne, dell'agnello/agnellone e del suino, sia di filiera locale, ma anche del suino nero, che sono stati già definiti e di cui attendiamo l'approvazione finale da Bruxelles. Concluso l'iter di riconoscimento della Dop della provola dei Nebrodi, a testimonianza del costante e attuale impegno nei confronti della qualità delle produzioni lattiero-casearie e zootecniche siciliane.
La Sicilia, dal 2018, con i suoi 4 disciplinari di etichettatura facoltativa delle carni è stabilmente tra le prime Regioni d'Italia, a pari merito con Umbria e Puglia. Sosteniamo, con gli allevatori e gli imprenditori della filiera delle carni, la sicurezza alimentare grazie a un contatto continuo con gli uffici del Mipaf che collaborano con le nostre strutture di certificazione regionali. Questo significa fare concretamente filiera, dai campi alla tavola, pensando alla tutela del consumatore e quindi alla tracciabilità delle carni siciliane. Nel 2018, nel sistema di etichettatura facoltativa sono stati inseriti quasi diecimila animali macellati con un contributo di 60 euro circa a capo, liquidato da Agea.

SUIDI
Il quadro normativo nazionale attuale lascia poco spazio alle Regioni per intervenire con efficacia. La norma approvata dall'Ars, che consentiva forme di abbattimento selettivo, è stata impugnata dal Consiglio dei ministri. Quindi fino a quando lo Stato non legifererà in materia non si potranno ottenere risultati significativi. Il tema è stato posto con forza anche dal governo Musumeci, insieme a tutte le Regioni italiane, in seno alla Conferenza nazionale politiche agricole. La Sicilia è intervenuta agendo sul periodo venatorio e sulle modalità di caccia, in maniera più ampia possibile. Si è inoltre adoperata per fornire ai territori una serie di procedure, buone pratiche e norme comportamentali che i Comuni stessi devono mettere in atto per contribuire a fronteggiare il fenomeno.

VIABILITA' E STRADE RURALI
Il Governo regionale ha dato un deciso impulso all'attività di finanziamento degli interventi a valere sulla Misura 4.3 del Psr che rappresenta attualmente l'unica fonte di sovvenzione a disposizione della Regione. Sono stati già emessi 54 decreti di finanziamento, per un totale di circa 35 milioni di euro. Entro l'anno, saranno emessi gli ulteriori decreti, fino all'esaurimento della dotazione finanziaria originaria, pari a 50 milioni di euro. Nel corso del 2019 è stato pubblicato un secondo bando che prevede una dotazione finanziaria di 22 milioni di euro, con criteri di premialità in favore delle aree colpite dagli eventi alluvionali del novembre 2018.

CONTROLLI SUI PRODOTTI EXTRA UE
Prosegue in maniera costante e serrata l'attività di controllo, tracciabilità e contrasto alla contraffazione sulle merci in entrata o destinate all'export messa in campo dalla Regione Siciliana, attraverso il Corpo forestale regionale e il servizio Fitosanitario. Sui prodotti agroalimentari in import/export in Sicilia sono stati effettuati oltre 1.300 controlli nel 2018 e 1.557 controlli nel 2019 (dato aggiornato ad agosto) presso porti, aeroporti, grande distribuzione alimentare (Gdo), mercati all'ingrosso e magazzini, da cui sono scaturite una serie di azioni repressive. Le ultime importanti intercettazioni, pochi giorni fa, hanno consentito: il sequestro di limoni di origine spagnola trattati con un fungicida potenzialmente cancerogeno; il blocco di semi di pomodoro, provenienti da Israele, infettati da Tobrfv, virus del pomodoro che si sarebbe diffuso nelle campagne siciliane e di mango proveniente dalle Filippine, affetto dalla terribile "mosca asiatica". La Sicilia risulta attualmente la prima Regione italiana per intercettazioni fitosanitarie effettuate.