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DISSESTO IDROGEOLOGICO - Maniace, interventi nelle c.de Petrosino e Cavallaro

DISSESTO IDROGEOLOGICO - Maniace, interventi nelle c.de Petrosino e Cavallaro


15 maggio 2020

Per Maniace, centro del Catanese che ricade nel Parco dei Nebrodi, l'Ufficio contro il dissesto idrogeologico, guidato dal presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, ha pianificato un doppio intervento di messa in sicurezza del territorio. Il primo interessa la strada che collega le contrade Petrosino, Pezzo Semantile e Sant'Andrea. Un percorso lungo sette chilometri, caratterizzato per ampi tratti da una eccessiva pendenza che arriva fino al venti per cento, rendendo disomogeneo e deformato l'asfalto. Urgente, quindi, procedere a un ammodernamento dell'intero tracciato, privo tra l'altro di barriere di protezione, restituendogli la necessaria stabilità.
La Struttura commissariale diretta da Maurizio Croce ha, dunque, optato per una procedura negoziata, senza previa pubblicazione di bando di gara, che permetterà di aggiudicare con il criterio del minor prezzo le indagini geognostiche ,geotecniche e geofisiche indispensabili per acquisire una adeguata conoscenza del sottosuolo e progettare, di conseguenza, le varie opere. Tra queste, anche un sistema per smaltire correttamente le acque piovane, principali responsabili dei movimenti gravitativi. Per concludere gli accertamenti sono previsti 39 giorni lavorativi. Stesso iter snello per affidare i lavori che dovranno porre fine alle esondazioni del corso d'acqua che attraversa contrada Cavallaro, in un'area classificata nel Pai come ad alto rischio Si tratta del cosiddetto "impluvio secondario", un canale di modeste dimensioni che si trova a ridosso di diverse abitazioni che in passato, in occasione di piogge intense, sono rimaste allagate. La sezione idraulica, infatti, risulta insufficiente a smaltire la portata di massima piena ed è in questo senso che si dovrà operare. Laddove il canale sarà completamente interrato, è prevista una larghezza di due metri e quaranta e un'altezza netta di due metri mentre, nei tratti in cui sarà a cielo aperto, manterrà una larghezza minima di un metro e sessanta. Stessa larghezza anche nel tratto ricadente sui terreni agricoli, dove il flusso sarà regolarizzato attraverso una serie di gabbionate. Per realizzare i muretti di protezione sarà utilizzato pietrame locale.