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01-DIC-2020 - I PROGETTI DI DUE ARTISTI SICILIANI VINCONO IL BANDO MINISTERIALE "CANTICA 21"

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L'ASSESSORE SAMONÀ: "LA SICILIA HA TANTO DA DIRE SULL'ARTE CONTEMPORANEA. GRANDE RISULTATO DEL MUSEO RISO NELLA PROMOZIONE E VALORIZZAZIONE DEL GENIO SICILIANO "

Due giovani artisti siciliani, Irene Coppola e Diego Miguel Mirabella, sono tra i vincitori del bando "Cantica 21" promosso dal Mibact. Le loro opere, selezionate tra quelle pervenute al Museo Riso di Palermo, erano state presentate la scorsa primavera nell'ambito di un bando destinato a promuovere e valorizzare l'arte contemporanea italiana attraverso progetti di giovani artisti emergenti o già affermati, le cui creazioni troveranno spazio espositivo negli Istituti Italiani di Cultura all'estero, le Ambasciate e i Consolati.
I progetti presentati da Irene Coppola e Diego Miguel Mirabella sono stati individuati e selezionati dagli esperti del Museo d'arte moderna e contemporanea Riso, tra cui il Direttore, Luigi Biondo e la storica dell'arte, Nella Raffaele Addamo, durante la primavera scorsa, mentre musei e luoghi della cultura rimanevano chiusi per le restrizioni dovute all'emergenza covid.
"Un risultato eccellente - commenta l'Assessore regionale dei Beni culturali e dell'Identità siciliana, Alberto Samonà - che dimostra come la cultura non si fermi e che la parola d'ordine che ha guidato i nostri passi anche durante questo periodo oscuro della nostra storia sia stata la "resilienza", unita alla ricerca dei mezzi di espressione più innovativi e in grado di rafforzare l'identità della nostra terra e dei suoi valori. Proprio la valorizzazione dell'arte contemporanea - sottolinea Samonà - è uno degli ambiti verso cui il Governo regionale sta potenziando l'attenzione attraverso iniziative in corso di progettazione che vedono il Museo Riso come Polo di valorizzazione e crocevia di progetti che coinvolgeranno tutta la Sicilia".

Al bando, cui il Museo Riso era presente con quattro proposte progettuali, hanno partecipato 293 artisti e collettivi provenienti da tutta Italia. La commissione giudicatrice, presieduta da Francesco Stocchi, curatore di arte moderna e contemporanea del Museum Boijmans Van Beuningen di Rotterdam, ha premiato 20 opere per la categoria under 35, individuando tra queste "Home page" di Irene Coppola e "Scoprivamo il sole" di Diego Miguel Mirabella.
Particolarmente soddisfatto il direttore del Riso, Luigi Biondo, per un risultato che premia l'impegno e la visione degli esperti che operano all'interno del Museo e che sono sempre attenti e vigili a valorizzare il segmento dell'arte contemporanea e le nuove proposte.
"I lunghi mesi di isolamento e di chiusura dovuti alla pandemia - sottolinea Luigi Biondo - sono stati tutt'altro che sterili. Si sono rivelati, piuttosto, un'interessante opportunità per confermare la forza delle idee e l'amore per tutte le manifestazioni dell'arte. La conferma di due artisti vincitori su 20, all'interno di una rosa di quasi trecento opere partecipanti - precisa il direttore del Riso - è segno della capacità maturata all'interno del Museo di saper leggere le evoluzioni del mondo artistico contemporaneo unita a una capacità di cogliere innovazione e talento".

Irene Coppola - "Home page"
Strutture esili e facilmente smontabili, quasi delle tende che ricordano i nostri mercati o antichi rifugi del deserto, accoglieranno immagini e disegni che raccontano i fatti di cronaca e di storia recente. La grafica agile e forte di Irene Coppola colpisce immediatamente ed amplifica semantiche ed echi lontani attualizzandoli.
Colpisce la sua attenzione per contenuto e contenitore testimonianza di una sensibilità non comune e di una sapiente ricerca del segno.

Diego Miguel Mirabella - "Scoprivamo il sole"
Il lavoro si inscrive in un progetto di ricerca sul mosaico marocchino che l'artista porta avanti dal 2017 in stretta collaborazione con gli artigiani di Fez (nella foto sotto ritratto durante uno dei viaggi in Marocco). Il mosaico tradizionale marocchino (Zellij) presenta pattern geometrici uniformi, rigorosamente aniconici, regola ferrea che nei lavori dell'artista è violata con l'inserimento di disegni, forme e frasi, pensieri, suggestioni che il più delle volte si perdono nelle trame stesse dello schema geometrico, confondendosi con esso. L'opera in progetto raffigura uno squarcio dal quale si intravede un cielo stellato, realizzato modificando il colore di alcune tessere. Al centro del lavoro, la frase "Il rito si accordava al gioco, la bocca arsa e gli occhi bruciati, scoprivamo il sole" - una frase che rimanda a una dimensione calda legata ai luoghi del Sud del mondo e allo stesso tempo ad un rapporto con l'infanzia, riferimento a certa letteratura siciliana e alla filosofia del "meridiano": un tempo lento, lo stesso, in fondo, che necessitano gli artigiani marocchini per la realizzazione di questo tipo di mosaici.